Il Bogliacino napoletano è una sorta di Fregoli del calcio, un uomo dalle mille risorse e dalle varie maschere, un jolly da calare in qualsiasi momento della propria, magra esistenza: ovunque vogliate, vado. E va. Il Napoli che sta per decollare verso Marassi, sponda doriana, è una squadra mutilata in ogni dove: manca una difesa intera, e là non c’è verso di intervenire con l’uruguagio, ma manca anche qualcosa a centrocampo, e c’è il sospetto che qualcosa accada, che un sacrificio possa essere chiesto. Il Bogliacino versione-Samp è un mediano moderno, diciamo un esterno, diciamo un quinto di centrocampo, al quale può essere rivolta una preghiera per frenare Maggio, dal quale Reja sa di poter ricevere l’umile applicazione difensiva d’un gregario e la generosa applicazione offensiva d’un trequartista che sa sempre cosa fare con i piedi e con la testa. Bogliacino a sinistra è l’idea della settimana per una zona del campo lasciata sgombera dalla malasorte, capace di accanirsi contro Savini e contro Domizzi. Bogliacino a sinistra è la controproposta a Rullo, che ha qualche chance nel caso in cui Garics ceda e Mannini sia costretto a dirottare sulla destra, ma deve riuscire a convincere Reja che pure Cagliari sia stata una domenica storta. Bogliacino a sinistra è una tentazione per tenere lontano la Samp da quella parte, ma anche il rischio da valutare con attenzione, in un Napoli che già pende in avanti con i Lavezzi e gli Zalayeta, con i Mannini e anche con gli Hamsik. Però Mariano Bogliacino è l’uomo che non delude mai, è la zattera cui aggrapparsi sempre, è il sinistro che a Siena tolse le castagne del fuoco e che a Palermo stava per fare altrettanto e che con il Parma ha ispirato l’ultima rete di Zalayeta. E’ un settepolmoni su un piede fatato. E’ l’antipersonaggio per eccellenza, quindi il calciatore con i cromosomi della fatica. E’ lì con le sue venti presenze e ancora lo chiamano panchinaro: ma si può?
Fonte: corriere dello sport
Fonte: corriere dello sport
Nessun commento:
Posta un commento