“Muss es sein”, dal tedesco “Così dev’essere”. Questa è la frase che Tomas, il protagonista dello straordinario romanzo di Milan Kundera, si ripeteva in continuazione davanti agli eventi che caratterizzavano la sua vita. “Così dev’essere” è probabilmente la frase che Mariano Bogliacino pronuncia fra sé e sé quando è costretto ad accomodarsi in panchina, nonostante le sue prestazioni in maglia azzurra siano state quasi sempre brillanti. Il “Boglia”, come viene affettuosamente chiamato da compagni e tifosi, è uno di quelli che è partito dall’inferno di Gela e di Sassari per condurre il Napoli fino al proscenio continentale. Arrivato a Napoli nell’estate del 2005, dopo poche partite di assestamento conquista subito l’ambiente azzurro: 34 presenze e 5 gol nella stagione della promozione dalla C alla B, nella quale Mariano comincia da esterno sinistro di centrocampo e finisce da regista. Arrivato in B l’uruguagio, se possibile, migliora la sua continuità di rendimento e con 37 presenze e 6 gol risulta alla fine tra i trascinatori della formazione azzurra che vola in A. Giunto finalmente in massima serie, Bogliacino fatica inizialmente a trovar spazio, ma non appena c’è un assenza per infortunio o per squalifica Reja trova sempre il modo per inserire l’ex Penarol. Alla fine le presenze di Mariano saranno 35, nonostante spesso sia costretto a subentrare a partita in corso, mentre i gol saranno 3, due dei quali fondamentali come quello nel pareggio di Siena e come quello che a Parma regala i tre punti agli azzurri.
Giocatore dotato di piede sopraffino, compassato nei movimenti ma al tempo stesso dotato di buona quantità di corsa, camaleontico e sempre pronto al sacrificio, forte nel tiro e sempre puntuale nei tempi d’inserimento, Bogliacino è uno dei giocatori più utili e completi di tutto l’organico azzurro. “Ogni volta che vengo chiamato in causa dal mister mi faccio trovare sempre pronto. Sono tranquillo, penso solo a lavorare come ho sempre fatto. Do una mano come posso, non ho problemi ad adattarmi in qualsiasi ruolo”. Uno spot ideale per incarnare lo spirito di squadra quelle pronunciate da Bogliacino nei primi giorni di ritiro. Anche se oggi viene considerato dagli addetti ai lavori come “vice-Hamsik” o “vice-Lavezzi”, siamo sicuri che Mariano anche in questa stagione saprà ritagliarsi il proprio spazio ed essere, come di consueto ormai, decisivo per la causa azzurra. Se “il buongiorno si vede dal mattino” poi . . .
Fonte: Pianetanapoli.it
Giocatore dotato di piede sopraffino, compassato nei movimenti ma al tempo stesso dotato di buona quantità di corsa, camaleontico e sempre pronto al sacrificio, forte nel tiro e sempre puntuale nei tempi d’inserimento, Bogliacino è uno dei giocatori più utili e completi di tutto l’organico azzurro. “Ogni volta che vengo chiamato in causa dal mister mi faccio trovare sempre pronto. Sono tranquillo, penso solo a lavorare come ho sempre fatto. Do una mano come posso, non ho problemi ad adattarmi in qualsiasi ruolo”. Uno spot ideale per incarnare lo spirito di squadra quelle pronunciate da Bogliacino nei primi giorni di ritiro. Anche se oggi viene considerato dagli addetti ai lavori come “vice-Hamsik” o “vice-Lavezzi”, siamo sicuri che Mariano anche in questa stagione saprà ritagliarsi il proprio spazio ed essere, come di consueto ormai, decisivo per la causa azzurra. Se “il buongiorno si vede dal mattino” poi . . .
Fonte: Pianetanapoli.it
Nessun commento:
Posta un commento