03 luglio, 2007

Bogliacino in vacanza a Colonia del Sacramento

Tutti al mare. Tutti tranne lui, Mariano Bogliacino (nella foto) che le vacanze se la sta passando al freddo di Colonia del Sacaramento, in Uruguay. «Pioggia, vento e termometro che va su e giù tra i due e i dieci gradi», racconta il centrocampista azzurro. Ma ci sarà pure un po’ di sole e di mare prima di tornare al calcio? «Macché. Me ne starò sempre a casa. Tornerò come sono partito, bianco bianco. Finirò anche per vergognarmi un po’». Però ha più tempo per informarsi del mercato azzurro. Sa tutto? «So di Hamsik e mi sembra un bell’affare. Poi di Bianchi e di Gargano. Ma non c’è ancora nulla di ufficiale, è vero?» Proprio così. Però se ne può parlare. Di Gargano soprattutto. «Lo conosco. Ci ho giocato anche contro un paio di volte». Ai tempi del Plaza Colonia o del Penarol? «Ai tempi della Sambenedettese. Il Danubuio, la sua squadra, venne in Italia per un’amichevole con il Catania appena promosso in serie A e poi se ne andò in giro per altre partite. Due contro di noi». In Uruguay ne dicono un gran bene. Elogi meritati? «Se è stato votato come il centrocampista più interessante della prima divisione una ragione ci sarà. Sì, è giovane ed è bravo. In questi giorni ho parlato di lui con alcuni amici e me l’hanno confermato». È un regista? «Può essere uno dei due centrali in un centrocampo a quattro, ma lo vedo ancora meglio mediano basso davanti la difesa in una linea a cinque». Continui pure. «Non si ferma mai. Comincia correndo e finisce la partita con lo stesso passo. Dinamico, passo breve e rapido, ha una capacità di pressing fuori del comune». Fisicamente, però... «Non è un gigante, è vero, ma in un ruolo come il suo non è quella la caratteristica che occorre. A chi somiglia? A me ricorda Pizarro». Amicizia e patriottismo a parte: è un tipo pronto per la serie A italiana? «Ha vinto il campionato ed è un nazionale d’Uruguay. Insomma, nonostante i suoi ventitré anni è già maturo. E quindi è pure pronto per una serie A molto importante». E fuori del campo com’è questo giovanotto che piace tanto a Marino? «Come me e come Amodio. Un ragazzo senza grilli per la testa. Un calciatore che vuole affermarsi e che sa bene come ci si comporta per essere un buon professionista». Lui vuole il Napoli e il Napoli vuole lui. Di mezzo, però, c’è una bella questione di danaro col Danubio e d’ingaggio con lui. Come andrà a finire? «Qui non posso entrarci. Però spero che raggiungano un accordo. Walter Gargano potrebbe esserci assai utile». Il Napoli s’aspetta aiuti anche da altri. E da lei s’aspetta una conferma. «Arrivai in Italia che non aveva neppure una squadra nella quale andare e dopo tre anni mi ritrovo in A. E con il Napoli, per giunta. Mi sembra un sogno». Soprattutto è un’occasione. «Una grandissima, irripetibile occasione. Voglio disputare un grande campionato». In B è andata bene. Una stagione da protagonista. «Non mi posso lamentare. Lo ammetto, ho avuto spesso la sensazione d’essere un giocatore importante per la squadra. Certo, la serie A sarà una cosa nuova anche per me, ma non mi spaventa. Sarà anche per il freddo che c’è qui, ma non vedo l’ora di rimettermi a correre e a giocare».

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